Venerdì 11 novembre 2022 avrà inizio presso la nostra sede il corso per il personale volontario, suddiviso in 10 serate, per diventare Soccorritore 118
Il corso tratterà gli argomenti principali della giurisdizione, dell’anatomia umana e dell’emergenza sanitaria.
In missione con la Croce Verde Intemelia al confine con l’Ucraina: partita la carovana da Ventimiglia (Foto e Video)
Tre i mezzi in viaggio, tra cui due minivan e un furgone da trasporto
Missione al confine con l’Ucraina per la Croce Verde Intemelia. E’ partita nel primo pomeriggio la carovana organizzata dalla Pubblica Assistenza frontaliera che, da un paio di settimane ha organizzato una raccolta di fondi e di beni di prima necessità.
Cibo, vestiti, medicine e molto altro sono stati stivati in un camion mentre al seguito ci sono anche due minivan, sui quali viaggeranno al ritorno circa 9/10 persone, allestiti anche grazie all’aiuto economico di alcuni privati e di sponsor che hanno dato una grossa mano alla Croce Verde. Questa mattina i militi della Croce Verde, con i quali viaggeremo anche noi per documentare tutto, sono stati salutati dal Sindaco della città di confine, Gaetano Scullino.
Sono previste circa 18 ore di viaggio per arrivare a Lublino, città di oltre 300mila abitanti della Polonia orientale, che è anche se arcivescovile. Domani, all’arrivo, è prevista la consegna dei beni raccolti a una fondazione locale, che provvederà alla distribuzione ai profughi arrivati sul territorio polacco, ma anche a chi è rimasto in Ucraina.
Lublino è, tra l’altro, l’ultima grande città prima del confine, che si trova a circa 40 km. Anche la capitale Varsavia è piuttosto vicina, circa 170 km mentre Leopoli, una delle città più conosciute per il conflitto ucraino si trova a poco più di 200 km.
Il viaggio è stato organizzato per trasportare i beni di prima necessità, ma avverrà su alcuni minivan per poter poi trasportare in Italia alcuni profughi fuggiti dalla guerra. Sarà quindi una missione doppia per la Croce Verde che, come sempre, si trova in prima linea per aiutare gli altri.
Da Ventimiglia a Lublino: prosegue il viaggio della Croce Verde Intemelia per aiutare il popolo ucraino (foto e video)
Una volta arrivati al confine verranno consegnati i beni di prima necessità raccolti nell’estremo ponente ligure e successivamente una decina di profughi verranno assistiti e portati a Verona e Imperia
Mancano circa quattro ore all’arrivo della carovana della Croce Verde Intemelia, allestita per portare beni di prima necessità al popolo ucraino, che verranno consegnati a una fondazione di Lublino, in Polonia, al confine con il paese che oltre un mese è stato invaso dalla Russia.
Un viaggio lunghissimo, quasi 2.000 chilometri che si sta svolgendo grazie all’organizzazione della pubblica assistenza frontaliera, con tre mezzi. Un camioncino e due minivan, che serviranno domani a portare verso l’Italia una decina di profughi ucraini. Sono quattro i militi della Croce Verde, aiutati da due autisti, che si sono messi a disposizione per questo viaggio della speranza per molti ucraini.
E, mentre a livello internazionale le notizie ci offrono uno scenario futuro leggermente più confortante, il viaggio di andata sta per andare a compimento. Dopo una partenza shock per le lunghe code in terra ligure, l’arrivo in Austria alle 22.30 di ieri e poi il passaggio in Repubblica Ceca, per poi sconfinare in Polonia a Katowice. In questo momento mancano circa 4 ore prima dell’arrivo a Lublino, dove i militi della Croce Verde e i volontari scaricheranno i tre mezzi, letteralmente stracolmi degli aiuti raccolti nel ventimigliese in queste ultime ore.
Dopo la consegna dei beni di prima necessità e dopo aver parlato con i responsabili della fondazione con cui ha collaborato la Croce Verde, andremo verso il confine con l’Ucraina, a 40 chilometri da Lublino, tra Chelm in Polonia e Kovel, già in territorio ucraino.
Dopo una notte di riposo, soprattutto per gli autisti che si sono dati il cambio nel corso delle circa 20 ore di viaggio, domani mattina si ritornerà alla fondazione polacca di Lublino, dove saranno caricati i 9/10 profughi ucraini che verranno portati in Italia, alcuni a Verona e altri a Imperia.
Viaggio a pochi chilometri dalle bombe: con la Croce Verde Intemelia abbiamo visto la guerra negli occhi degli ucraini (Foto e Video)
Domani mattina a mezzogiorno ci aspettano 10 rifugiati che dovremo portare a Verona e Imperia. Per loro sarà il viaggio della solidarietà ma sanno di lasciare il confine con il loro paese, che rimane loro alle spalle.
Quasi 24 ore di viaggio per arrivare ai confini con la guerra. Noi, ad onor del vero, non ci siamo accorti di quanto sta accadendo oltre confine se non negli occhi e negli sguardi di chi ha perso tutto e che ora è espatriato per salvare la pelle. Donne e bambini che, ogni giorno, vengono recuperati a Chelm, l’ultimo avamposto polacco prima dell’inferno ucraino che comincia con la piccola città di Kovel.
Abbiamo viaggiato prima in Italia per superare il confine con l’Austria a Tarvisio e viaggiato tutta la notte attraverso Repubblica Ceca e, quindi, Polonia. Siamo arrivati qui, nel Nord-Est, a pochi chilometri da Ucraina e Bielorussia a un passo dalla guerra vera e propria. Sono stati quattro militi della Croce Verde e due autisti volontari a mettersi a disposizione. Tra loro il Presidente Davide Pallanca che, due settimane fa ha deciso di iniziare una raccolta fondi e beni di prima necessità. Con lui sono partiti: Secondo Messali, Franco Favaloro, Francesco Mirto, Antonella Minasi e Dario Carlettino. Due Minivan (che serviranno a portare in Italia una decina di rifugiati) e un furgone. Sono tutti stracolmi di ogni genere alimentare ma anche vestiti, scarpe e tanto altro, frutto della generosità del comprensorio intemelio.
Un viaggio durissimo, nel quale i sei si sono dati il cambio alla guida per arrivare fino qui. Alle 12.30 il navigatore annuncia “Svoltate a destra, la destinazione è raggiunta”: il tempo di aprire la porta del minivan che ci ospita e lo spettacolo non è certo dei più confortanti. Donne e bambini all’interno di una casa messa a disposizione di privati. C’è una sorta di punto di accoglienza dove c’è Olga: “Lei è il boss” ci di dice Marcin Maniek, il giovane che è stato in contatto in questi giorni con la Croce Verde. Lei è quella che coordina la fondazione ‘Liliowa 5’: all’arrivo tutti si devono registrare, poi per loro c’è subito un pasto caldo, qualche giocattolo per i più piccoli. Dietro di lei quello che ci aspettavamo, mamme e bambini ammassati tra brandine per riposare, in attesa di una destinazione.
Uno dramma a cui eravamo preparati ma, possiamo garantirvi, ci ha toccati duramente. I militi della Verde scaricano i due minivan ma poi Marcin li ferma vedendo arrivare anche il furgone super carico: “Qui non ci sta tutto, andiamo alla scuola dove ci sono altri rifugiati”. Ci muoviamo e andiamo nel plesso dove lo spettacolo è identico, rincarato dal numero ancora più elevato di profughi, anche loro in una palestra tra le brandine. Troviamo anche un agente della Municipale che parla un po’ di italiano. Tutti ringraziano perché sanno quanto è importante l’aiuto che arriva da tutta Europa.
Abbiamo il tempo di vedere il centro di Lublino, una città che continua a vivere normalmente come facciamo noi, anche se loro abitano veramente a pochi metri dalle bombe che cadono. Circa 322mila abitanti che, dall’oggi al domani, si sono trovati a convivere con una popolazione in fuga.
Prima di andare via c’è tempo per parlare con Marcin che, a circa 130 km dal confine con l’Ucraina, lavora ogni giorno da oltre 5 settimane insieme ai tanti volontari della associazione ‘Liliowa 5’. A lui abbiamo chiesto quali sono i loro problemi maggiori per gestirli: “Sicuramente è quello di parlare con loro e trovare dei luoghi dove poter approdare, in diverse nazioni. Qui ci sono molti rifugiati e, al confine ucraino ci sono tre milioni di altri profughi che potrebbero arrivare da un momento all’altro. E non abbiamo posto per tutti. Da noi lo spazio è limitato e, per questo, chiediamo a tutte le nazioni europee di aiutarci”.
Quanti rifugiati arrivano ogni giorni presso la vostra associazione: “Almeno 50/60 e, fino ad ora ne abbiamo fatti partire circa 2.000 in altre nazioni. Sono principalmente donne e bambini, ma anche alcuni uomini”.
Tu vivi vicino al confine, cosa pensi possa accadere nelle prossime settimane per la guerra in Ucraina: “Non lo so ma devo pensare al mio lavoro qui. Sicuramente sono un po’ spaventato, perché la prima ondata di rifugiati è terminata. Ma a pochi chilometri dal confine ci sono altri 3 milioni di profughi che potrebbero arrivare se l’esercito russo decidesse di attaccare”.
Esausto ma felice per aver compiuto il viaggio, il Presidente della Croce Verde, Davide Pallanca, che ha parlato a nome di tutti: “Siamo stanchi ma con il cuore pieno di gioia per aver fatto questo. Siamo svegli da oltre 30 ore ma dispiace la tristezza che c’è negli occhi delle persone, soprattutto dei bambini. Noi siamo abituati a vedere tutto dal divano ma la realtà è diversa, con una situazione drammatica. Abbiamo intrapreso questo viaggio umanitario, impegnandoci con persone esterne alla Croce Verde e voglio ringraziare tutta la squadra che è venuta con noi”. La fondazione di Lublino è rimasta stupita della quantità di beni portati: “Si è vero, abbiamo dovuto suddividerla e abbiamo riempito corridoi e stanze, ma di questo dobbiamo solo ringraziare i cittadini del comprensorio intemelio”.
Alle 17 è tempo di andare a fare una doccia perché stanotte si deve dormire, soprattutto gli autisti, i veri eroi di questo viaggio. Domani mattina a mezzogiorno ci aspettano 10 rifugiati che dovremo portare a Verona e Imperia. Per loro sarà il viaggio della solidarietà ma sanno di lasciare il confine con il loro paese, che rimane loro alle spalle. Per noi sarà il ritorno a casa, con ancora quelle immagini negli occhi, che non sono nulla rispetto a chi ha visto la guerra (quella vera) ma che, vivendo a 2.000 chilometri di distanza, ci rimarranno sempre in mente.
Domattina noi ripartiremo, ma le bombe sull’Ucraina continueranno a cadere seminando morte e distruzione. A Lublino, invece, rimane tanta gente che si ‘sbatte’ giorno e notte per aiutare un popolo devastato dalla guerra.
Imperia: arrivati dopo 26 ore di viaggio i quattro rifugiati dall’Ucraina trasportati dalla Croce Verde Intemelia (Foto e Video)
Da questa sera 10 persone fuggite dalla guerra e dall’invasione russa, potranno dormire tranquille. Forse non serene perché hanno lasciato in patria amici e parenti a combattere, ma avranno un tetto sicuro sopra la testa e qualcuno che le aiuterà.
Dopo circa 26 ore di viaggio è tornata in provincia di Imperia la carovana della Croce Verde Intemelia, che ha portato a termine tutti gli obiettivi prefissati, nel migliore dei modi. Un po’ di ritardo solamente al ritorno, dettato dalla neve e dalla pioggia battente fino all’ingresso in Italia (oltre a qualche coda per i noti lavori).
Ma, dopo la consegna dei beni di prima necessità all’arrivo in Polonia, oggi è terminato il trasporto dei 10 rifugiati: 5 sul Garda, una a Torino e quattro a Imperia. Con la presenza di una mediatrice di lingua Ucraina, sono stati accolti i quattro, una donna e tre ragazzi, che saranno ospitati ai Piani di Imperia. Per il presidente della Croce Verde tanta stanchezza ma anche grande soddisfazione per un’operazione nata un paio di settimane fa e che ha fatto sentire, nel suo piccolo, il cuore della provincia di Imperia al popolo ucraino.
Da questa sera 10 persone fuggite dalla guerra e dall’invasione russa, potranno dormire tranquille. Forse non serene perché hanno lasciato in patria amici e parenti a combattere, ma avranno un tetto sicuro sopra la testa e qualcuno che le aiuterà.
Al termine di circa 4.000 chilometri, percorsi in circa 50 ore, c’è la certezza di aver fatto qualcosa di buono per chi sta decisamente peggio di noi. E di profughi come quelli che abbiamo portato ce ne sono davvero tanti, che sperano di trovare una sistemazione. Intanto, mentre noi siamo nuovamente a casa, a Lublino nevica e tanti rifugiati vengono ospitati dalle associazioni per trovare un po’ di conforto.
Viaggio al confine con la guerra con la Croce Verde Intemelia: il racconto di 100 ore per aiutare chi sta peggio di noi (Foto e Video)
Se non fosse per la stanchezza e gli impegni saremmo anche pronti a ripartire perché c’è tanta gente che ha bisogno e che sta vivendo da oltre un mese sotto le bombe. Oggi Lublino e il confine ucraino sembrano lontani, ma sono maledettamente vicini.
Sono state 100 ore intense, piene di stanchezza ma anche di voglia di far qualcosa di buono per chi sta peggio di noi. Siamo partiti ‘carichi’, davvero carichi di beni di prima necessità e di vedere da vicino una situazione che fino ad ora abbiamo potuto solo sbirciare dalla tv. Non siamo arrivati al confine vero e proprio, solo perché gli autisti erano stremati all’arrivo dopo 24 ore di viaggio.
Ma per capire gli orrori della guerra è bastato entrare nei locali dell’associazione ‘Liliowa 5’ di Lublino, città di circa 300mila abitanti al confine con l’Ucraina, per capire cosa sta accadendo a pochi chilometri.
Siamo partiti martedì nel primo pomeriggio, con il saluto del Sindaco Scullino e dell’Assessore Palmero, insieme al segretario provinciale del Pd, Quesada. Ci aspettavano 2.000 chilometri che abbiamo fatto in 23 ore: due minivan e un furgone con sei persone a bordo, oltre all’inviato di Sanremo News. Sul furgone ‘stracarico’ di cibo, vestiti e altro, salgono Secondo Messali e Franco Favaloro mentre Dario Carlettino e Francesco Mirto sono su un minivan. Antonella Minasi e il presidente Davide Pallanca sono sul secondo minivan.
Sappiamo che il viaggio non sarà una passeggiata ma, tra un caffè e un panino si arriva a Tarvisio, dove si sconfina in Austria. La notte passa abbastanza in fretta, tranne per chi deve guidare, sicuramente sotto pressione. All’alba, dopo un breve passaggio in Repubblica Ceca e un’altra sosta, si entra in Polonia. Sembra di essere arrivati ma la cartina è impietosa: noi siamo a Sud-Ovest e dobbiamo arrivare a Nord-Est. Ma c’è l’entusiasmo e con qualche cambio alla guida ecco che Lublino sembra dietro l’angolo.
Sono le 12.30 di mercoledì e, esattamente 23 ore dopo arriviamo di fronte all’associazione. Ci accolgono Olga (il ‘boss’ come lo chiamano tutti) e Marcin, un giovane polacco che, dismessi i panni di professionista del poker, si è calato in quelli di volontario a sostegno del popolo ucraino. Corre come un matto avanti indietro, ha il telefono che scotta per le molte telefonate e messaggi. Deve mandare al confine le auto che porteranno i rifugiati e coordinare il loro arrivo nella villetta che li ospita per le prime ore.
E’ mercoledì pomeriggio, sono le 16.30 e abbiamo consegnato tutto il ben di Dio che la comunità intemelia ha donato. Saremmo voluti andare al confine, per vedere quello che accade ma, purtroppo, i conducenti dei mezzi sono stremati e non ce la fanno. Bisogna rifocillarsi e riposarsi perché domani si riparte, con a bordo i rifugiati. Tutti a nanna presto, quindi, e al mattino c’è giusto il tempo per fare un giro velocissimo nel centro di Lublino e andare poi all’appuntamento con Marcin.
Alle 14 di giovedì salgono i profughi sui pulmini, il tempo di un saluto e un ringraziamento ai ‘fratelli’ polacchi e poi via, verso le destinazioni previste. Inizia a nevicare quando partiamo ma, per fortuna non è una precipitazione particolarmente copiosa. Cerchiamo di parlare con i nostri ‘ospiti’ ma è anche difficile riuscire a farlo in inglese e ci accontentiamo di ‘Google translate’. Pian piano si aprono e ci raccontano un po’ di loro. I più giovani giocano con cellulare e cercano di dimenticare.
Ma intanto dalla Repubblica Ceca all’Austria piove a dirotto. L’ultimo stop quello di Tarvisio, dove la Polizia deve giustamente controllare i documenti dei rifugiati. E poi via verso Verona dove, alla stazione ferroviaria ci attende una associazione che opera sul Garda. Con loro vanno tre donne e due giovani mentre una sesta persona, una 20enne, salirà su un treno verso Torino.
Noi ripartiamo per Imperia, dove un’altra donna insieme ai nipoti 12enni saranno ospitati. Tra poco li raggiungerà la madre dei tre con un altro bambino ma, dopo 26 ore di viaggio, anche questa volta è ora di andare a riposare. E’ stata un’esperienza straordinaria e, grazie all’accoglienza dei volontari della Croce Verde Intemelia, ci siamo sentiti parte di loro. Abbiamo cercato di raccontare questo viaggio e, ogni tanto, anche di renderci utili.
Se non fosse per la stanchezza e gli impegni saremmo anche pronti a ripartire perché c’è tanta gente che ha bisogno e che sta vivendo da oltre un mese sotto le bombe. Oggi Lublino e il confine ucraino sembrano lontani, ma sono maledettamente vicini.
La Croce Verde Intemelia per l’Ucraina una settimana di raccolta di beni di prima necessità